Angeli di sale di Francesco Marangi, finalista della xxxv edizione del Premio Italo Calvino.
Siamo in un paese della costa ligure, tra gli ulivi e il mare. Pietro, maggiore di tre fratelli, torna nella sua casa natale per far visita al padre malato. Il suo ritorno apre una voragine che rimescola il tempo, lo inghiotte, lo dilata e rende i fratelli mere apparenze al cospetto del passato. Le voci dei protagonisti si confondono e si contraddicono e il paesaggio si deforma. Ogni cosa rimane trasfigurata dentro ricordi tragici che non si è in grado di raccontare con chiarezza, se non con la crudeltà di un’allucinazione dolorosa.
Riemergono vecchi rancori, promesse, l’abbandono della madre, le violenze, l’amore di Pietro per Maria, la vicina di casa che insieme al fratello Enrico era loro compagna di giochi fin dall’infanzia. E poi la decisione di Pietro di andare lontano per non tornare più. Il vento, il mare, l’estate di ombre urlanti; ogni cosa è rumorosa. Nel frattempo, un segreto viperino progredisce con il peso mitologico di un’annunciata dannazione. Spetterà a Pietro – specie di addolorato e indemoniato Ulisse –, ricondurre tutto al principio risolutivo degli eventi.
Francesco Marangi ci consegna un esordio sperimentale, di adulta poeticità, che si affaccia a Mentre morivo di William Faulkner, al romanzo oscuro La fornace di Thomas Bernhard, fino a ricavare dalla mitologica poesia di Wallace Stevens la delicatezza della carne senza mai divorarla.
Il commento del Calvino:
Il giovanissimo autore scava con visionarietà faulkneriana nei segreti e nei morbosi rapporti della famiglia e dei loro vicini, ordendo un complesso andirivieni temporale dove voci e versioni sfumano le une nelle altre. Fanno da suggestivo contrappunto squarci di paesaggio mediterraneo.
Francesco Marangi è nato a Genova nel 1998 e risiede a Varazze. Sta per conseguire la laurea triennale in Scrittura e Contemporary Humanities presso la Scuola Holden di Torino. Ha svolto vari lavori, nelle serre come aiuto bracciante e sulle spiagge come bagnino. Ha partecipato altre due volte al Premio Calvino con i romanzi Delirio in rosso e L’artista violento. Nel 2020 è arrivato nella cinquina finalista del Premio Raduga con il racconto Il bunker.
Angeli di sale è il quarto titolo della collana Interzona
Dicono di Angeli di sale:
Intervista su RTL 102.5 News
«Il paesaggio ligure si fa più impervio e corroso nel momento in cui i drammi dei protagonisti si fanno più forti e senza via d’uscita. In giro per le strade si sente solo l’odore e il rumore del mare, che “sembra abbia risucchiato ogni cosa”».
Recensione di Alberto Paolo Palumbo su Magma Magazine